Capo d'Orlando - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Pinoteca
 La mostra "vita e paesaggio di Capo d'Orlando" nata nel 1955 su iniziativa dell'artista siciliano Giuseppe Migneco e dell'Amministrazione Comunale del tempo, rappresenta uno degli appuntamenti culturali più importanti del Meridione d'Italia. La mostra si caratterizza per quattro elementi: la presenza degli artisti, il fatto che essi realizzano sul posto la loro opera ispirandosi al paesaggio ed alla vita locale, l'assegnazione di un premio da parte di una giuria qualificata, l'acquisizione alla collezione pubblica della città una o due opere, l'effetuazione della manifestazione durante il periodo estivo. Dal 1970 la mostra ha abbandonato i canoni di estemporanea e si è dato spazio ad opere di studio. Le opere acquisite dal Comune di Capo d'Orlando hanno incrementato il patrimonio della pinacoteca comunale.
 Il museo-fondazione "Famiglia Piccolo di Calanovella"
 Voluto direttamente, per lascito testamentario da Casimiro Piccolo, sorge in una raffinata ed elegante villa, fine '800, che si erge al Km 109 della Statale per Palermo, in contrada Vina. Qui si conservano i ricordi artistici ed umani di questa nobile famiglia palermitana, stabilitasi a Capo d'Orlando sul finire degli anni '30. La particolare amicizia, oltre che parentela, che legava Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de "Il Gattopardo" con i Piccolo, (Lucio cavaliere e poeta, riconosciuto prima della sua morte nel 1969 poeta di statura europea, Agata Giovanna, appassionata e studiosa di botanica, Casimiro, il barone, pittore, fotografo e spiritista) portò il "principe" gattopardesco spesso a soggiornare a Capo d'Orlando, e qui, a Villa Piccolo, scrisse buona parte del suo capolavoro.
 Nel museo-fondazione si conservano quadri, fotografie, acquerelli, ceramiche, armi antiche che testimoniano la belle époque siciliana.
 Visitando il museo è d'obbligo la passeggiata nel parco, dove tra rarità arboree e piante rare mediterranee c'è da visitare il "cimitero dei cani", uno tra i pochi esistenti al mondo.
 La Villa Romana di Bagnoli
 
Nel 1987 affiorarono, a poca distanza da San Gregorio, in località Bagnoli i primi resti di un edificio termale, appartenente ad una villa Romana del III-IV sec. d.C. I resti, totalmente privi delle murature in elevazione hanno una configurazione planimetrica dalla quale si distingue il "calidarium" absidato ed il "frigidarium", luoghi destinati entrambi ai bagni. Dagli scavi sono emersi anche tracce di impianti idrici, una fornace e delle condutture per le acque calde. Interessante la pavimentazione in mosaici policromi. Non si esclude che intorno al ritrovamento, da saggi esplorativi, si trovino altre tracce di un vecchio centro abitato.
 I ruderi del castello di Orlando
 Sorgono sul promontorio, ed è immediata la sensazione che il castello doveva avere una funzione di difesa e di avvistamento delle flotte corsare. Secondo la legenda fu così denominato da Carlo Magno, di passaggio in Sicilia, rientrante dalla Palestina. Incerta la data della sua costruzione ma non si esclude che ne abbia rimpiazzata una già esistente ai tempi della vecchia Agatirno.